L’Associazione

L’Associazione nasce nell’agosto del 2005, da ragazzi del popoloso quartiere di San Sisto, che hanno materialmente costruito il posto, pulendo, pitturando, costruendo bagni e spogliatoi, Fin dall’inizio e stato quindi un mescolarsi di esperienze : l’idraulico, l’imbianchino, l’operaio, il precario, lo studente, l’elettricista, hanno messo a disposizione degli altri le proprie competenze, insegnand…o ed imparando contemporaneamente; uno spazio di programmazione “open source” reale e materiale che ha permesso che in poco più di un mese un ex-garage diventasse una palestra. L’esigenza era di avere un posto davvero libero e accessibile a tutti, di riappropriarsi dello sport nella sua dimensione più popolare, di uno sport lontano dai mercati, dalla competizione esagerata, da logiche per cui il doping diventa metodo, perché la vittoria significa denaro. Un lavoro nel quotidiano, nelle contraddizioni, niente uniformi griffate, niente mensili esorbitanti, niente macchinari tecnologici, ma quando i nostri atleti salgono sul ring hanno sul petto il simbolo di Perugia, il Grifo come simbolo di un’identità che accoglie e non respinge. I ragazzini del quartiere possono allenarsi spendendo trenta euro al mese, e nel frattempo imparano a stare con gli altri, a rispettare il prossimo, soprattutto se è l’avversario. Se alla TV gli raccontano che solo chi è più furbo vince noi gli facciamo capire che, se non hanno la giusta considerazione degli altri, non possono far altro che perdere, se i loro beniamini del calcio ammettono tranquillamente qualche flebo di sostanze che nemmeno loro conoscono, noi gli facciamo vedere che senza sacrifici e sudore non si conquistano le vittorie, In un mondo in cui la cocaina è normalità noi vogliamo provare a metterci del nostro per offrire un’alternativa. Finora siamo risusciti a coinvolgere circa quattrocento soci, tra chi è rimasto un mese e chi ci segue da anni, e sono circa ottanta le persone che settimanalmente frequentano la palestra, per le attività sportive e quelle extra-sportive. Persone di tutti i tipi e di tutte le estrazioni, giovani e meno giovani, studenti e professionisti, c’è l’allenatore che si divide tra il lavoro quotidiano e la passione per la sua disciplina, il ragazzo del quartiere entrato per curiosità che non perde più un allenamento, gli amici che sbirciano mentre gli altri sudano e nel frattempo fanno due chiacchiere, c’è chi prepara la sala per il cineforum serale e chi raccoglie quote e donazioni. Un posto trasversale, dove non si viene solo per fare un po’ di movimento, che accoglie esperienze di vita diverse e le fa mescolare, per creare integrazione, per dimostrare con tutte le pratiche consociamo che è possibile vivere anche interessandosi agli altri, senza pensare che chiunque non conosciamo rappresenti un pericolo, quando non un nemico.